Carlo Franza
PROPOSITI DEL RESPIRO
C’è sempre un legame strettissimo tra la pittura e la vita nel suo scorrere giornaliero, anzi, com’è nel nostro caso, tra la pittura e i diversi capitoli dell’esistenza di Giuseppe Alessio.
Tutto il suo mondo parte da una sorta di calata agli inferi e successive resurrezioni. Vita, natura, lo stesso fil rouge di intellettuali come Leopardi, Montale, Girolamo Comi, e altri, danno idea dell’emozione, anzi dell’emozione drammatica recuperata in questi dipinti dell’artista pugliese e della relazione profondissima s fatale che lega la sua vita a questi itinerari. Simbologie, fantasmi e paesaggi in ebollizione, tutto accecato da una luce che infuoca e svapora i presentimenti della condizione umana.
Alessio ci porta la narrazione di una natura orfica, alla Bosch, minerale e vegetale, ma anche animale, tanto superficiale quanto segreta e lucidissima. Esiste come una picassiana deformazione dello spazio dove sono entrati in gioco gli elementi ossessivi della visione, riflessa ai limiti del delirio.
La natura è cifrata dalla stessa presenza magica di colui che sa sceglierla, cosi Alessio ci porta sul filo di quello splendore/oscurità, finzione/verità, ragione/sentimento, che scopre e umanizza la materia e la fisionomia del mondo, di un mondo che vive tra ideale e reale, tra emozione e memoria, tra dati sensoriali e vita profonda, scontro fisico e dimensione psichica.
Carlo Franza
Storico dell’Arte
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